Novecento


Novecento [2007-2023]

Novecento è un pianista, il più grande del mondo.
Dicono che la sua storia sia pazzesca,

dicono che sia nato su una nave e da lì non sia mai sceso…

“Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti, e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.”

Tratto dal celebre monologo di Alessandro Baricco, questo spettacolo vuole essere, oltre che un momento di divertimento poiché il testo è denso di un’acuta ironia, anche un occasione per riflettere e immergersi in questo favoloso viaggio sul mistero dell’uomo.
Da questo testo Giuseppe Tornatore ha tratto il suo capolavoro La leggenda del pianista sull’Oceano.


INFORMAZIONI
Monologo di Alessandro Baricco interpretato da Fabrizio Perrone.
Durata: 1 ora e 15′.

Tratto dal celebre monologo di Alessandro Baricco, questo spettacolo racconta la storia di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, che ogni sera si esibiva sul Virginian, un piroscafo che faceva la spola tra Europa e America con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Si dice che la sua musica fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso.

Un monologo intenso e trascinante a cui lavoriamo da anni.

Lo spettacolo è nato infatti per essere rappresentato una volta sola, nel 2006, ma dopo quella prima rappresentazione, ha avuto un ottimo riscontro e così sono quasi 16 anni che lo portiamo in scena in vari teatri, rassegne amatoriali e congressi di psicologia in tutta Italia. È un testo che amiamo e che si fa sempre amare dal pubblico perché in qualche modo è uno straordinario viaggio nel mistero dell’uomo, rappresentato qui da un personaggio enigmatico e geniale, complicato e affascinante come Novecento.

L’ultima versione, questa che presentiamo, è una novità: è infatti completamente rivista rispetto alle precedenti. Abbiamo lavorato in modo da approfondire essenzialmente due fattori: la messinscena e i personaggi.

Volevamo che la scena fosse semplice, come spesso richiede un monologo, ma allo stesso tempo complicata e che ogni oggetto potesse diventare, grazie alla fantasia dell’attore e del pubblico, qualsiasi cosa. Quindi abbiamo abbandonato ogni pretesa di realismo e abbiamo optato per pochi supporti di legno che nel corso del monologo si trasformeranno, si plasmeranno, muteranno con l’obiettivo di creare diversi oggetti e ambienti.

I personaggi sono maturati insieme a noi in questi anni e quindi abbiamo stravolto certe visioni alle quali c’eravamo abituati provando a trovare soprattutto un nuovo Novecento, che abbandona, nella nostra lettura, la sua genialità fanciullesca per riappropriarsi, nello struggente monologo finale, di quell’umanità cruda e adulta propria di chi non è stato capace di scendere dalla nave della propria vita.


GALLERY
Photocredit: Fabrizio Locati